Proroga del termine finale di convocazione dell’assemblea ordinaria per l’approvazione dei bilanci societari chiusi al 31 dicembre 2021 a 180 giorni dalla chiusura dell’esercizio.
Questa la richiesta contenuta in una missiva inviata dai Commissari del CNDCEC al Ministro dell’Economia Franco e alle commissioni Bilancio e Finanza di Camera e Senato.
La proroga, spiegano i Commercialisti, si rende necessaria in considerazione del fatto che, con il perdurare del periodo di emergenza causato dalla pandemia anche nel primo trimestre 2022, le difficoltà emergenti per le società di capitali nel determinare i valori di bilancio si perpetuano anche per questo esercizio.
A tutto questo si aggiungono anche alcune norme “che a tutt’oggi non hanno una chiara applicazione e, ancorché di natura fiscale, incidono sulla apposizione dei valori in bilancio”.
Rimangono infatti i dubbi interpretativi in merito, ad esempio, alla possibilità di “revocare, anche a livello civilistico, la rivalutazione dei beni immateriali (marchi e brevetti) effettuata lo scorso anno in conseguenza del sopravvenire delle disposizioni della legge di bilancio 2022, che hanno previsto il prolungamento a 50 anni (rispetto ai 18 anni ordinari) del periodo di deducibilità del maggior valore rivalutato, con conseguente radicale mutamento delle informazioni e dei dati che sono stati posti a base della decisione di rivalutare i beni, rappresentano un motivo di incertezza che grava su molte imprese”.